La calzatura della Riviera del Brenta trae le sue origini dai "Calegheri" veneziani del 1200 anche se ha avuto il suo pieno sviluppo verso la fine del XIX secolo.
Il vero inizio risale al 1898 quando Giovanni Luigi Voltan, sulla scorta delle esperienze acquisite nelle più importanti industrie calzaturiere degli Usa, diede vita a Stra al primo complesso calzaturiero industrializzato d'Italia. Ben presto questo esempio fu seguito da altri che, formatisi professionalmente alla "scuola" di Luigi Voltan, diedero l'avvio ad altre similari esperienze.
Nel secondo dopoguerra la Riviera del Brenta assiste al proliferare del lavoro calzaturiero anche se, agli inizi, il livello qualitativo della produzione non era dei più elevati.
Il salto tecnologico-organizzativo è dato dalla introduzione di nuove macchine e dalle tecniche di organizzazione e controllo del lavoro; tutto ciò favorito anche dalla nascita del MEC e dall'apertura dei grandi mercati esteri.
Oggi operano nel settore quasi 500 PMI che coprono l'intera filiera produttiva. In esse trovano occupazione 10.000 addetti. La produzione annua si attesta su 19 milioni di paia per il 95% sono calzature femminili di tipo lusso o fine e per il restante 5% su calzature per uomo di tipo fine. Il giro d'affari attualmente supera i 1,6 miliardi di Euro, l'91% dei quali di export.
La specificità del settore brentano deriva dal fatto che la quasi totalità delle calzature "griffate" presenti sui mercati mondiali sono quasi totalmente prodotte - ma in gran parte co-ideate e commercializzate - da calzaturifici della Riviera del Brenta.

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